“L’INVENZIONE” della birra: Gambrinus, si dice sia il padre della bevanda e dovrebbe identificarsi con Jans Primis, duca di Brabante, vissuto in Germania dal 1250 al 1294. Si narra che l’abbia inventata da una sua ricetta a base di orzo e malto e che ne fece partecipe il popolo: “…e il popolo godé, bevendo tutti, donne e uomini, giovani e vecchi, birra a sazietà”. E pare che, per fare onore a questa sua invenzione, lui stesso ne bevesse 117 pinte al giorno! Naturalmente la realtà è che la nascita della birra si perde nel tempo.
Dove inizia la storia della birra?: Il più antico ritrovamento archeologico che attesta la produzione di birra (termine sumero “se-bar-bi-sag” ossia, “colui che vede chiaro”) è avvenuto in Mesopotamia e risale all’epoca predinastica sumera, circa 4000 anni a.C, si tratta di tavolette di argilla rinvenute dall’archeologo francese Blau (chiamate appunto “monumento Blau”) vicino al fiume Eufrate e conservate al British Museum di Londra.
“Monumento Blau”. Offerta di birra alla dea Nin-Harra. British Museum.
La birra doppio malto: non vuol dire proprio nulla !! è una invenzione del legislazione taliana che per motivi di tassazione alla produzione ha suddiviso le birre in varie categorie relazione alla quantità di zuccheri contenuti nel mosto:
Art. 2 (Così sostituito da D.P.R. 30.6.98 n. 272)
La denominazione “birra analcolica” è riservata al prodotto con grado Plato non inferiore a 3 e non superiore a 8 e con titolo alcolometrico volumico non superiore a 1,2%.
La denominazione “birra leggera” o “birra light” è riservata al prodotto con grado Plato non inferiore a 5 e non superiore a 10,5 e con titolo alcolometrico volumico superiore a 1,2% e non superiore a 3,5%.
La denominazione “birra” è riservata al prodotto con grado Plato superiore a 10,5 e con titolo alcolometrico volumico superiore a 3,5%; tale prodotto può essere denominato “birra speciale” se il grado Plato non è inferiore a 12,5 e “birra doppio malto” se il grado Plato non è inferiore a 14,5.
La birra puro malto quasi tutti i produttori industriali utilizzano cereali non maltati come mais, riso, etc…. sostengono che è per dare un gusto particolare alla birra, ma in realtà la motivazione è solamente economica: il malto d’orzo è molto più costoso del mais! In generale, tranne per alcune eccezioni di stile, la birra dovrebbe essere fatta essenzialmente con malto.
La birra fa ingrassare: dipende da che birra, ma in generale è falso! Un normale bicchiere di birra “pils” ha in media 100 calorie, meno di un bicchiere di succo di frutta! Alcune birre con elevato grado zuccherino possono invece arrivare a 250 calorie, la metà comunque di un qualsiasi superalcolico.
Birra amara? Fortunatamente, grazie a questi ultimi anni di rinascenza birraia, si è riusciti ad acculturare molto più approfonditamente il consumatore. In Italia ci siamo ritrovati fino all’inizio del nuovo millennio davanti ad uno spaventoso appiattimento e omologazione del gusto, birre dolci, per nulla amare, bevande pastorizzate a base d’orzo ed altro…! senza vita. Ora finalmente si è più abituati a capire le birre e non limitarsi a berle ghiacciate, ma ricercando i vari sentori donati da ingredienti sapientemente (anche se non sempre) selezionati dal birrai.
Gli stili della birra sono vari gli stili della birra, ma solitamente viene ordinata una chiara un ambrata o una scura…! vediamo: STILI DI BIRRA